Bahrain-McLaren, Heinrich Haussler stregato dal ciclocross: “Mi diverto ma la strada rimane più importante”
Heinrich Haussler sta affrontando il periodo di stacco tra il 2019 e il 2020 in modo atipico. Il 35enne australiano della Bahrain-McLaren ha infatti deciso di partecipare nei giorni scorsi alle gare di ciclocross di Heusden-Zolder e Loenhout, valide rispettivamente per la Coppa del Mondo e il DVV Trofee. I risultati non sono stati incoraggianti (51° e 41° posto all’80% della gara in ), però egli stesso ha ammesso a Wielerflits di essersi iscritto “soprattutto per divertimento”. L’obiettivo principale è quello di recuperare forma in vista dell’esordio su strada, che avverrà già a febbraio, dove ha vinto per l’ultima volta nel 2015, quando si impose nel Campionato Nazionale australiano in linea.
“Il mio obiettivo più grande era quello di finire la gara. Non ce l’ho fatta, è un peccato” ha ammesso al portale neerlandese riguardo alla gara di Loenhout, nel corso della quale è stato fermato trascorso l’80% della prova in quanto doppiato. Ammette poi come sia diverso il ciclocross rispetto alla strada: “Ho davvero molto rispetto per quello che i corridori fanno qui. Come ciclista su strada, a volte pensi che la tua tecnica sulla bici sia buona e di poter andare forte in discesa, finché non vedi questi ragazzi. Questo è un altro livello. Un livello che non raggiungerò mai più“.
Inoltre, la forte partecipazione del pubblico gli ha fatto capire “ancora di più che non è possibile confrontare le corse in Belgio con quelle in un altro Paese”. Questo primo contatto in carriera con il ciclocross è avvenuto per caso lo scorso autunno: “Ero curioso di provare nuova bici da cross dello sponsor della squadra, Merida. Dopo la Vuelta ho chiesto se potevo averne una per gli allenamenti invernali. Ho quindi partecipato, insieme alla mia buona amica Sascha Weber, a numerose competizioni in Germania e Svizzera. Bene, è stato amore a prima vista“.
Questa esperienza in Belgio è stata quindi esaltante: “Mi diverto. Non avrei mai pensato che farsi del male per un’ora potesse essere così divertente”, spiega, ammettendo di pagarsi ogni spesa: “Pago la mia camera d’albergo, benzina, cibo, ecc. Ad esempio, dovrò presto cercare una stazione di servizio con uno spray ad alta pressione per pulire la bici”. È rimasto così folgorato da questo ambiente, che ora proverà a inserirci i figli: “Li incoraggerò sicuramente a fare anche il ciclocross”.
A inizio anno parteciperà ad una gara in Svizzera per poi rituffarsi nell’attività su strada, non potendo quindi partecipare ai Campionati del Mondo: “Andrò direttamente allo stage della Bahrain-McLaren con la stagione su strada già alle porte con le gare in Arabia Saudita e Oman. Sono rimasto un po’ deluso quando ho visto il mio programma, ma la strada rimane più importante“.
Il suo obiettivo per il futuro sarebbe quello di partecipare a più gare di ciclocross: “Mi piacerebbe fare una stagione ciclocross più ampia, ma ovviamente devo discuterne con la dirigenza della squadra. Vengo pagato per correre su strada, non sarebbero felici se cadessi e mi rompessi la clavicola, per esempio. Anche oggi sono caduto a terra due volte. Fortunatamente senza conseguenze”.
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